La diagnosi di sclerosi multipla (SM) è un momento complesso che potrebbe far scattare risposte psicologiche da monitorare attentamente. Tra le possibili conseguenze associate alla SM possono esserci la depressione e i propositi suicidi.
È importante sottolineare che, nelle persone con SM, la depressione è la causa principale dei pensieri negativi e dei propositi suicidi. Tuttavia, l’insorgenza di sintomi depressivi e di propositi suicidi non necessariamente deriva da ragioni strettamente emotive.
I processi neurodegenerativi conseguenti a questa malattia, infatti, colpiscono aree del cervello responsabili dell’elaborazione delle emozioni. Questo aspetto strettamente legato alla malattia, associato ai fattori sociali e alla ridotta opportunità di avere strategie adeguate di adattamento, contribuisce ad aumentare i sintomi depressivi e il rischio di pensieri suicidali.
La maggior parte delle persone con SM che hanno tentato il suicidio hanno avuto un contatto con il proprio medico almeno un anno prima e il 40% di questi nella settimana precedente al tentativo di suicidio. È fondamentale parlare con il proprio medico, che deve essere a sua volta pronto a cogliere segni potenziali di allerta e rispondere, sia trattando i sintomi depressivi che fornendo un adeguata terapia cognitivo – comportamentale.
Segnali comportamentali che dovrebbero allertare sono:
L’assenza di un sistema di supporto (sia medico che familiare) adeguato può contribuire a aumentare il rischio di depressione e di ideazione del suicidio.
Parlare di pensieri collegati al suicidio e parlare di suicidio non aumentano il rischio di suicidio.
È essenziale essere proattivi e, qualora si insinuassero pensieri collegati al suicidio, è importante parlare con il proprio medico e i familiari e condividere i pensieri e le proprie preoccupazioni, in modo da poter ottenere tempestivamente un aiuto.
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