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Sclerosi multipla: le comorbidità ne influenzano diagnosi, prognosi e scelta del trattamento

Stile di vita

Le persone con sclerosi multipla (SM) convivono spesso con malattie concomitanti. Le più frequenti sono depressione, disturbi d’ansia, ipertensione, iperlipidemia e malattie respiratorie polmonari. Maggiore è il numero di comorbidità, maggiore è il rischio di interruzione della terapia seguita, in particolar modo delle terapie modificanti la malattia (DMT).

La presenza di comorbidità influenza la diagnosi e la prognosi della SM, e induce:

Le comorbidità in una persona con SM influenzano la scelta del trattamento da seguire in quanto possono alterare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità delle DMT disponibili per le persone con SM, in particolare per i pazienti con forme recidivanti e remittenti.

Tra le diverse comorbidità presenti nelle persone con SM, i disturbi depressivi e d’ansia inducono più frequentemente l’interruzione delle DMT. Altri fattori che possono indurre ad interrompere il trattamento sono:

  1. l’età (maggiore nelle persone più giovani);
  2. elevato grado di disabilità.

È necessario ottimizzare e limitare l’effetto delle comorbidità per ridurre il rischio di interruzione delle DMT, in particolare per quelle iniettabili. Per questo motivo, identificare e trattare le comorbidità, in particolare i disturbi depressivi o d’ansia, contribuisce a migliorare lo stato di salute delle persone con SM, anche attraverso un aumento della persistenza all’utilizzo delle DMT.

Fonti:
  • Parks NE et al., Multiple Sclerosis and Related Disorders 56 (2021) 103249

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